A cura di Margherita Santi
Butterfly Lovers è un programma simbolico che racconta una storia, una storia universale di unione e tensione tra l’essenza femminile e l’essenza maschile. È un susseguirsi di storie, vere e proprie leggende in musica, ognuna con le proprie particolarità, ambientazioni e culture, ma che narrano un tema umano senza confini, quello dell’Amore, ripercorso in un viaggio che parte e ritorna all’Oriente, passando per la Russia di Prokofiev e Tchaikovsky e soffermandosi nello spirito italiano di Giacomo Puccini.
Il concerto si apre con il Concerto “Butterfly Lovers” dei due compositori cinesi He Zhan-hao e Chen Gang, che nella Shanghai degli anni ’50 composero questa opera, unendo la tradizione musicale cinese con la scrittura compositiva occidentale. Chiari sono i richiami agli strumenti tradizionali come Ehru, Pipa e Liuqin, così come ai suoni dell’Opera cinese, con alcuni dei temi principali provenienti da melodie folkloristiche. La tragica leggenda su cui poggiano le note di He e Chen Gang è quella di Butterfly Lovers, gli amanti farfalla, Liang Shanbo e Zhu Yingtai, ambientata nel 200/300 a.C. durante la dinastia Jin. Un amore ostacolato che li porterà a un tragico epilogo: Liang morirà per disperazione e la sua amata Zhu, vista la tomba di Liang, pregherà per essere unita a lui. In uno scorcio di sovrannaturalità, la tomba si apre e la giovane Zhu vi si getta. I loro spiriti emergono in una coppia di farfalle che emergono e volano via, per sempre insieme.
Prokofiev scrive il balletto “Romeo e Giulietta” nel 1935 a Mosca, tratto dalla tragedia di Shakespeare, creando negli anni seguenti delle Suite per orchestra e la raccolta dei dieci pezzi op.75 per pianoforte. In questa versione per flauto e pianoforte, vengono presentati alcuni momenti chiave del racconto. Ogni brano è infatti caratterizzato da una precisa personalità, come Julia, la celebre Danza dei Cavalieri, la Scena del balcone con il dialogo tra Romeo e Giulietta, Mercuzio, il Duello e la morte di Tebaldo. La storia di Romeo e Giulietta, la cui fama non ha conosciuto confini, si conclude tragicamente.
Circa 50 anni prima, nel 1880, Tchaikovsky mette in musica il romanzo in versi di Pushkin “Evgeny Onegin”, con l’opera omonima, composta parzialmente in Italia, e messa in scena per la prima volta a Mosca. L’Aria di Lensky, inizialmente amico di Evgeny, è un brano di struggente bellezza. La vicenda, ambientata nella campagna di San Pietroburgo nel 1820, narra di Evgeny, giovane dandy, che stringe un’amicizia con il poeta Lensky, innamorato di Olga. Diversi sviluppi porteranno Lensky a sfidare a duello Evgeny, per aver tentato di sedurre Olga. Lensky morirà con un colpo di pistola da parte di Evgeny. Nell’Aria di Lensky, il protagonista attende il duello, angosciandosi per il proprio destino e per l’amicizia tradita.
Turandot Fantasy è una fantasia per flauto e pianforte, la cui premiere è avvenuta a Taiwan nel 2023. Raccoglie alcune delle più belle arie dell’opera di Giacomo Puccini, scritta tra il 1920 e il 1924. Il soggetto dell’opera ha origini antiche e indefinite. L’idea venne al compositore durante un soggiorno termale ai Bagni di Lucca, in cui incontrò il barone Fassini, suo amico già stato per qualche tempo console italiano in Cina. Attraverso un carillon originale cinese, egli gli fece ascoltare alcuni temi musicali provenienti dalla Cina, tra cui la canzone popolare Mo Li Hua, ovvero “Fiori di Gelsomino”. Il tema musicale ricorrerà più volte nell’opera, tra cui nel coro di voci bianche “Là sui Monti dell’Est, la cicogna cantò“. Il tema amoroso è in questa opera connotato da oscure tinte, incarnate dalla principessa Turandot, inizialmente algida e sanguinaria, che divverà poi una donna innamorata. L’amore è qui inteso come potere trasformativo. Non manca l’elemento dell’amore puro, che tende al sacrificio, attraverso il personaggio della schiava Liù, presente nella Turandot Fantasy.
Il personaggio di Madama Butterfly conclude il nostro percorso musicale. L’opera, ambientata a inizio ‘900 a Nagasaki, in Giappone, venne scritta da Puccini nel 1904. La famosa aria “Un bel dì Vedremo” vede la protagonista Cho-cho-San (dal giapponese “cho-cho” – farfalla, da qui Butterfly, e San – Madama, signora”), che cerca di illudere sè stessa e la propria cameriera Suzuki, che il marito americano partito tre anni prima per l’America, ritornerà per stare con lei e il figlio frutto della loro unione. La leggenda narra una tragica conclusione per la protagonista. Il marito tornerà per portare il bambino in America, lasciando la giovane nelle braccia della morte per disperazione. La purezza d’animo di Cho-cho-San simboleggia un amore nella forma più elevata: un atto di fede contro il destino.
Al flauto Rebecca Taio, al pianoforte Margherita Santi.
Programma Butterfly Lovers
He Zhan-hao/Chen Gang: Butterfly Lovers Concerto
S.Prokofiev/Baich, Fletzberger: Suite da “Romeo e Giulietta”
P.I.Tchaikovsky/Braunstein: Aria di Lensky da Evgeny Onegin
G.Puccini/J.Franz: Turandot Fantasy
G.Puccini: Un bel dì Vedremo da Madama Butterfly


Prossimo concerto: Merate Musica, 14 aprile ore 11

